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Tracce concorsuali concorso notarile a 250 posti (D.D.G. 22/03/2013)

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manochescrive

SOCIETARIO

20/11/2013

La società Alfa spa, con sede in Roma, partecipata in maniera paritaria da Tizio e Caio e amministrata dalla società Gamma srl con socio unico, ha un capitale sociale di euro 1.000.000,00, diviso in 1.000.000,00 di azioni, ed esercita la sua attività attraverso due rami di azienda: uno avente ad oggetto la ristorazione e un altro svolgente l’attività alberghiera.

La società Alfa spa intende scindersi parzialmente nella preesistente società Beta spa, con sede in Roma, la quale ha un patrimonio netto costituito dal capitale pari a Euro 200.000,00 diviso in 200.000,00 azioni e appartenenti in misura paritaria ai medesimi Tizio e Caio, da riserva legale pari a Euro 50.000,00 ed ha riserve facoltative costituitesi nel tempo mediante l’accantonamento degli utili annuali pari a euro 500.000,00.

La società Alfa spa intende assegnare alla società Beta il solo ramo di azienda svolgente l’attività di ristorazione, attività questa peraltro compresa nell’oggetto sociale della beneficiaria, avente un valore netto contabile negativo di euro 400.000,00, ma un valore effettivo superiore a euro 400.000,00, come attestato da apposita perizia di stima, mentre intende conservare il ramo di azienda alberghiero, avente un valore netto contabile di euro 2.000.000,00, posticipando gli effetti reali della scissione dopo il decorso di due mesi dall’iscrizione dell’atto di scissione nel registro delle imprese.

Nel compendio del ramo di azienda da assegnare è compreso un immobile attualmente ricadente nella categoria catastale D nel quale sono stati commessi abusi edilizi cosiddetti minori che ne comportano la mancata conformità catastale.

Il candidato assunte le vesti del notaio Romolo Romani con studio in Roma alla Via Aurelia 619 rediga il verbale assembleare dell’Alfa spa adeguandolo ove necessario alle inderogabili disposizioni di legge e nel presupposto che nella predisposizione dei documenti necessari i soggetti interessati si siano tutti attenuti ai suoi suggerimenti.

Infine, premessi cenni essenziali sulla scissione semplificata, motivi le scelte adottate e tratti delle stesse in parte teorica.

***

MORTIS CAUSA

21/11/2013

Tizio, notissimo imprenditore, gravemente malato, titolare di un ingente patrimonio, si rivolge al notaio chiedendogli di ricevere le sue volontà.

Dichiara al notaio di essere coniugato con Caia dalla quale ha avuto due figli: Primo, appena coniugato con Mevia; Secondo, in procinto di sposarsi con Seconda, cara a Tizio.

Dichiara altresì che dal rapporto con la propria domestica Sempronia è nato Terzo.

Riferisce al notaio che il figlio Terzo ha tentato di uccidere Caia e che è attualmente in corso il relativo processo penale.

Dopo tale vicenda il figlio Terzo è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro che ha dato luogo alla sua attuale disabilità.

Tizio intende:

a) non lasciare alcunchè alla moglie;

b) nominare eredi i figli Primo e Secondo;

c) sostituire a Primo — in caso gli premuoia senza figli — la domestica Sempronia;

d) lasciare a Primo — purché lo assista per tutta la vita — la somma di euro 1.000.000,00, attualmente depositata presso la Banca Gamma S.p.A. ovvero qualora fosse di maggiore entità l’importo pari al 40% del reddito ricavato — nell’anno successivo alla sua morte — dal palazzo nobiliare di Via dei Due Macelli in Roma;

e) attribuire a Terzo il diritto a pretendere dagli eredi la liquidazione della quota a lui spettante a titolo di legittima;

f) in ogni caso, destinare l’immobile sito in Roma, via Nomentana n. 1, caratterizzato da forte redditività, al mantenimento del figlio Terzo, per tutta la durata della sua vita, designando quale gestore con pieni poteri — compreso quello di alienare il bene stesso ove ritenuto conveniente o necessario — con il reinvestimento in altri beni immobili da assoggettarsi al medesimo vincolo — il fidato commercialista Filano, prevedendo che alla cessazione di tale vincolo: l’immobile, i beni acquistati ovvero quanto ricavato dall’eventuale alienazione, sia trasferito agli eredi del figlio Terzo;

g) attribuire alla domestica Sempronia l’usufrutto dell’appartamento in Roma, Viale dei Parioli n. 3, riconoscendo alla stessa la facoltà di vendere in caso di bisogno, rimettendo ogni determinazione circa il bisogno all’amica avvocato Calpurnia. Precisa che — allo stato — sono in corso trattative per la permuta di questo immobile con altro con ingresso sullo stesso pianerottolo, avente una migliore esposizione;

h) attribuire in piena proprietà la propria azienda commerciale, gestita sotto forma di impresa individuale — della quale Tizio, essendosi allontanato dalla gestione a causa della malattia, non conosce l’esposizione debitoria ma teme che essa sia elevata — a Remo, institore della stessa, disponendo altresì che i debiti aziendali restino esclusivamente a carico di Remo;

i) lasciare la somma di euro 300.000,00, a titolo di risarcimento dei danni causati al vecchio amico Giulio, per il sinistro stradale da lui cagionato anni addietro e per il quale fatto egli è stato assolto con sentenza passata in giudicato.

Il candidato, assunte le vesti del notaio Romolo Romani con studio in Via Arenula n. 1, formalizzi la volontà del testatore, motivi le soluzioni adottate e tratti in parte teorica degli istituti giuridici di maggior rilievo relativi al caso proposto.

***

INTER VIVOS

22/11/2013

In data 1° febbraio 2013 è deceduto Tizio di stato civile libero, senza prole nè ascendenti, lasciando a sè superstiti soltanto Caio, Mevio e Sempronio, quest’ultimo interdetto, fratelli della madre premorta, i primi due uterini ed il terzo germano con la precisazione che di Sempronio sono, rispettivamente, tutore e protutore Caio e Mevio. Il defunto ha altresì lasciato i cugini Primo e Secondo, figli di uno zio paterno a lui premorto.

Il de cuius ha disposto di una quarta parte indivisa delle sue sostanze con testamento olografo pubblicato dal notaio Romolo Romani in data 2 settembre 2013 a favore di Settimio, unico figlio della premorta Zia Ottavia, e disponendo che per gli ulteriori ¾ indivisi si sarebbe operata la successione legittima.

Tizio era titolare di quanto segue:

a) un fabbricato in Roma alla Via Casilina n. 1, del valore di euro 500.000,00;

b) un suolo edificatorio in Latina facente parte di un piano di lottizzazione recentemente convenzionato del valore di euro 300.000,00;

c) crediti ceduti pro soluto al defunto con atto unilaterale per un valore di euro 300.000,00;

d) quota di partecipazione sociale nella società Gamma di Filano S.n.c. pari al 50%, i cui patti sociali prevedono la continuazione della società con gli eredi del socio defunto per un valore di euro 150.000,00;

e) diritti consistenti anche in brevetti del valore di euro 150.000,00 derivanti dalla qualità di socio di Tizio nella Alfa S.r.l., società con unico socio cancellata dal registro delle imprese da oltre un anno.

I beni di cui alle lettere d) ed e) sono da considerarsi ai fini divisionali un unico cespite.

Gli eredi legittimi muniti delle necessarie autorizzazioni giudiziali espongono al notaio Romolo Romani con studio in Roma alla Via Aurelia 619 la loro volontà di procedere alla divisione dei suddetti cespiti. Intendono attribuire il fabbricato in Roma all’interdetto e procedere al sorteggio per gli altri cespiti definendo con conguagli contestuali la posizione nei confronti di Sempronio e prevedendo nei confronti degli altri coeredi conguagli da corrispondersi entro due anni, di eguale importo e con sistema di ammortamento alla francese.

Vorrebbero inoltre prevedere:

1) un patto di prelazione in caso di vendita dei beni oggetto di divisione;

2) l’obbligo dell’assegnatario dei diritti sui brevetti, una volta conosciuto dalla completa definizione della divisione anche con Settimio (entro due anni e con pagamento dei conguagli), di procedere alla vendita dei suddetti diritti entro sei mesi in favore della società Beta S.p.a. che si è obbligata ad acquistarli in forza di una opzione con la Alfa S.r.l. società con unico socio di cui al patto di opzione medesimo.

Il candidato motivi la soluzione e parli in parte teorica degli istituti interessati.

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  14. UNA VERGOGNA. La bravura dei candidati aspiranti notai dovrebbe essere misurata in base alla capacità di comporre negozialmente interessi complessi, non in base alla capacità di saper “tradurre” le stravaganze lessicali e/o giuridiche dettate da qualche mente contorta in patti giuridicamente fungibili. Non nuoce inoltre considerare che, diversamente da quanto accade nella pratica professionale, in cui il notaio ha sempre la possibilità di sondare l’effettiva volontà delle parti prima di comporla in mirati termini giuridici, nel nostro caso d’esame, la traccia non lasciava apparentemente aperta alcuna “terza via” e, laddove chiarimenti sono stati richiesti dai candidati, questi sono stati dati in modo pericolosamente contraddittorio, addirittura fino ad un’ora prima del termine della prova! L’impressione che noi candidati abbiamo avuto, è che neanche i commissari stessi riuscissero a venire a capo dell’aborto (perché di questo si tratta, nondimeno) da essi causato, e se davvero non c’è peggior ignorante di colui che non comprende il significato di ciò che scrive, questa, purtroppo, restava, resta e resterà soltanto una misera, magra consolazione per noi alla luce di quanto verificatosi.
    Che chi di dovere rifletta, rifletta a lungo.

    • Il meccanismo di formazione tracce va rifondato non garantisce
      Ne’i candidati ne’icittadini
      Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!

  15. condivido appieno!

  16. la traccia inter vivos è incomprensibile
    dovrebbe essere richiesto l’annullamento della prova
    E’stato superato ogni limite in relazione alla incomprensione delle tracce delle prove che oramai sempre più spesso si verifica

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