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Notai: dal 1° gennaio 2014 obbligatorio dotare lo Studio del POS (Point of Sale)

1 Commento

pos

Il Decreto Crescita (18 ottobre 2012, n. 179), denominato “2.0” in sede di Consiglio dei Ministri e diffuso con il nome Sviluppo bis è stato convertito in legge (221/2012) e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18/12/2012 (GU n.294 del 18-12-2012 – Suppl. Ordinario n. 208) ed è in vigore dal 19/12/2012.

POS (Point of Sale) obbligatorio per i Professionisti dal 1° gennaio 2014

Nella legge 221/2012 è previsto l’obbligo per i professionisti di dotarsi di POS (Point of Sale) a decorrere dal 1° gennaio 2014.

Scatterà pertanto da tale data l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito (bancomat).

In alternativa al bancomat i professionisti dovranno accettare anche le carte di pagamento, se «l’onere posto a loro carico non sia superiore a quello applicato per le carte di debito».

I dettagli sono rimandati ad un decreto interministeriale il quale stabilirà eventuali importi minimi, modalità e termini, anche in relazione ai soggetti interessati.

Lo stesso decreto – dispone la legge – potrà introdurre l’obbligo di accettare ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche mediante tecnologie mobili.

L’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici viene anche introdotto come una misura per il contrasto all’evasione fiscale, messa in atto attraverso la limitazione dell’utilizzo dei contanti.

Nel passaggio al Parlamento è stato specificato nella legge, che per “carte di pagamento” bisogna intendere anche le carte di credito e le carte prepagate.

APPROFONDISCI –> Legge 221/2012

APPROFONDISCI –> Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazione 20/01/2014

Autore: notaioorg

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1 thoughts on “Notai: dal 1° gennaio 2014 obbligatorio dotare lo Studio del POS (Point of Sale)

  1. L’obbligatorietà del POS, sostanzialmente, dovrebbe essere stata introdotta al fine di consentire, ad i POTENZIALI clienti, il pagamento tramite carte prepagate, carte di credito e bancomat. La praticità, intesa come comodità e ‘beneficio’ per le attività, e per gli acquirenti, si verificherà però in un numero limitato di attività. Difficilmente un utente, che si reca da un professionista, si presenta subito disposto al pagamento ‘immediato’. Ma, in ogni caso, salvo cambi di rotta e possibili varie eccezioni, sarà necessario adeguarsi.

    Uno dei problemi principali dei POS classici attuali, è che prevedono costi fissi di abbonamento per il professionista; senza dimenticare poi le percentuali sulle transazioni effettuate.

    Un’agevolazione, sia dal punto di vista pratico che economico, può essere fornito da sistemi POS alternativi; questi non richiedono costi di abbonamento, ma solamente il pagamento di una piccola percentuale sulla transazione.

    Una valida alternativa, che consente di ottemperare alle richieste di ‘trasparenza’, è quella fornita dal pagamento online.
    Questi possono essere strutturati in vari modi, e possono essere integrati al proprio, eventuale, sito web, o meno.
    Anche in questo caso richiedono l’appoggio ad una struttura finanziaria; ma le opzioni sono più numerose e, spesso, con costi più contenuti.
    Un esempio su tutti è PayPal.

    La stessa PayPal, sempre più leader nel settore del commercio online, ha prodotto un sistema di pagamento tramite vero e proprio POS. Il lettore viene collegato direttamente al cellulare, e con una semplice app, mette in grado di ricevere i pagamenti come con un classico POS. Con il vantaggio che non vi sono costi fissi, se non le commissioni che PayPal già applica normalmente sulle proprie transazioni.

    Spero che queste info possano essere di aiuto.

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